Studi tossicologici e sicurezza del farmaco in fase preclinica
Studi su modelli animali (ratti e cani) hanno dimostrato che Tredaxil ha una bassa tossicità acuta. La dose letale mediana (LD50) è risultata essere:
- Ratto: > 2000 mg/kg per via orale
- Cane: > 1500 mg/kg per via orale
Sintomi di sovradosaggio acuto negli animali includevano ipotensione marcata, letargia e disturbi gastrointestinali, tutti reversibili con il supporto terapeutico.
2. Tossicità cronica
La somministrazione ripetuta di Tredaxil per 26 settimane nei ratti e per 52 settimane nei cani non ha evidenziato tossicità dose-dipendente significativa fino a dosaggi pari a 10 volte la dose umana raccomandata.
Effetti avversi osservati a dosaggi elevati:
- Ipotensione persistente nei cani con dosi superiori a 500 mg/kg/die.
- Incremento reversibile delle transaminasi epatiche con dosaggi elevati nei ratti.
- Minima alterazione della funzionalità renale solo a dosi estreme.
3. Genotossicità e cancerogenicità
- I test di mutagenesi (Ames test, test del micronucleo, test di aberrazione cromosomica) non hanno evidenziato effetti genotossici.
- Studi di cancerogenicità su ratti e topi trattati fino a 24 mesi non hanno mostrato un aumento dell’incidenza di tumori correlato al farmaco.
4. Tossicità sulla riproduzione
- Studi su ratti e conigli non hanno mostrato effetti teratogeni fino a dosaggi pari a 30 volte la dose umana raccomandata.
- Tuttavia, è stato osservato un lieve ritardo nell’ossificazione fetale ad alte dosi, suggerendo una possibile esposizione in gravidanza da valutare con cautela.
5. Studi di sicurezza cardiaca
- Non sono stati osservati effetti significativi sulla frequenza cardiaca o sulla conduzione AV a dosaggi terapeutici.
- Tuttavia, a dosaggi elevati, è stato notato un prolungamento lieve del QT in modelli sperimentali, senza aritmie clinicamente rilevanti.